«La Poesia è Scienza, la Scienza è Poesia»

«Beauty is truth. truth beauty,- that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.» (John Keats)

«Darkness cannot drive out darkness; only light can do that. Hate cannot drive out hate; only love can do that.» (Martin Luther King)

«Não sou nada. / Nunca sarei nada. / Não posso querer ser nada./ À parte isso, tenho em mim todos los sonhos do mundo» (Álvaro De Campo)

«A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone's knowledge of himself and the world around him.» (Dylan Thomas)

«Ciò che premeva e che imparavo, è che in ogni caso non ci potesse mai essere poesia senza miracolo.» (Giuseppe Ungaretti)

martedì 11 giugno 2013

Farfalle imprigionate


Amiche dilette, amici cari,
A volte, assai di rado in vero, mi piace rompere qualcuna delle regole che qui mi sono autoimposta.
Oggi è martedì, e io pubblico di norma il mercoledì… Ma questo non è nulla. Un piccolo dono in più per voi…
Invece, come molte di voi sanno, io mi impongo di tenere almeno per un mese o due in "quarantena" ogni mia composizione, in modo da poterla rileggere a "mente fredda", per così dire, lontana dalla "ispirazione" originaria, e quindi poterne scoprire difetti, ruvidità, disarmonie, e poterle adeguatamente correggere, livellare, rendere più degno ciò che scrivo della vostra lettura.
Questa volta, eccezionalmente, rompo questa regola, e pubblico una mia lirica praticamente appena composta, una "prima stesura" insomma, con pochissima rilettura e sistemazione rispetto alla scaturigine immediata. Poche volte l'ho fatto (Marushka, tu ne sai qualcosa!), sempre motivatamente.
Bene... è che questa, che ha i toni di una ballata, ha avuto origine da una mia conversazione con una amica molto amata, Laura Sansone, lei stessa deliziosa scrittrice di versi, a proposito delle prigioni mentali o sostanziali in cui ci sentiamo confinate.
Noi donne, tutte, conosciamo bene queste Prigioni Invisibili (per parafrasare Calvino), da millenni: le religioni, l'amore mal riposto, la casa, il lavoro, i pregiudizi, i problemi inattesi di un figlio, il nostro corpo fragile, i nostri desideri negati, le nostre insicurezze, un compagno (o una compagna - ce ne sono, ve lo posso testimoniare) crudele o fedifrago, o violento…


Il motivo di questa inusuale frettolosa pubblicazione? Perché questa creatura è nata tutta in una notte insonne, sull'onda di un anelito di libertà, ed è nata libera: non volevo in alcun modo rischiare di appesantirla con ripensamenti, rifiniture, ricuciture: ve la propongo così com'è nata, nella sua giovanile (in quanto appena nata, appunto) freschezza… Libera, insomma!

Ecco, amiche care, dedico dunque a Lauretta, che me l'ha ispirata, e a tutte voi, che mi capite, questa ballata-quasi-un-racconto…
Con amore, come sempre...

M.P.




Farfalle imprigionate


Imprigionate le farfalle!
Potete, se volete.
Le sbarre sono fili
esilissimi, ma non di seta:
di pura luce. Le catene
sono collane rilucenti,
ma non di perle,
di rugiada. Il giogo
è un fardello greve
ma non è piombo,
è una piuma bianca.

Imprigionate le farfalle,
poiché sapete come.
Le mura sono diaframmi
ma non di pietra:
sono gusci d'uova;
e sono innalzate
non fino al cielo, ma solo

per quant'è alto il balzo
d'un grillo, e i legacci
sono fili invisibili di ragno
intrecciati in fini funi.

Serrate le farfalle
nelle prigioni vostre
di carta e di parole:
i recinti non sono ferri
ma steli di festuca
inariditi, i reticolati
sono rametti di roveto
e viticci di rose morte,
i guardiani sono tristi
scarabei dorati
infissi alle bacheche.

Chiudete le farfalle
nelle segrete, nelle celle
delle vostre stanze!
Le chiavi che possedete
sono per chiavistelli
di nidi d'ape, serratele
poiché bramate
spiarne in segreto
i colori folli
e i mirabili disegni
finemente rabescati.

Ma io la più piccina
sfilerò tra sbarra e sbarra,
e mi farò libellula
per poter sfrecciare
lontana verso il mare.
E poi, per il dono di natura
ad alcune di noi dato,
mi muterò in fauno astuto
con cornini aguzzi
e barbetta crespa al mento,
e scenderò nell'Ade.

Girone meno venti -
giardino in fiamme:
visiterò le Erinni,
deliziose ninfe bionde
in abitino nero e velo,
e saprò sedurle infallibilmente
con l'arte mia segreta.
Sottrarrò loro con l'inganno
le sacre forbici dorate
e tornerò da voi volando,
mie farfalle amate.

Reciderò i legami,
le sbarre e le catene,
abbatterò i recinti,
i muri e i reticolati,
demolirò ogni giogo,
ogni muro o diga o porta,
perché ogni farfalla
si liberi nel cielo,

e possa giungere
al suo fiore indenne e infine
librarsi all'infinito in volo.

Attenderò allora con saldezza
con gioia e con pazienza
la vendetta atroce
che le Erinni furibonde
su me immancabilmente
abbatteranno.

Ma che importa?
Avrò vissuto fino in fondo
il magnifico destino
che qualcuno spietatamente
m'ha assegnato in questo mondo.



Arona, 10 Giugno 2013
Per Laura, che conversando me l'ha ispirata
Marianna Piani


7 commenti:

  1. Libera dalla quarantena le tue opere, Marianna!

    Va bene rileggersi, ma non si raggiunge mai la perfezione :)

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    Risposte
    1. Oh, Paola cara, non cerco la perfezione, so bene non raggiungibile. Solo per rispetto dei possibili lettori, cerco la dignità.
      Voglio dire, desidero che la scrittura sia degna di chi mi legge, comprese lettrici specialissime come sei tu quando svesti i panni della formidabile poetessa che sei.
      E poi, confesso, è anche una questione "pratica": io compongo a un ritmo molto alto, e non voglio "inflazionare" il blog di pubblicazioni continue e ravvicinate, voglio lasciare che chi mi legge abbia il tempo di cogliermi, di trovarmi, di pensare...
      Io ho in "lista" (togliendo quelle che ritengo non pubblicabili, e frammenti, meditazioni, ecc) al momento almeno una quarantina di composizioni (senza contare il ciclo - già finito - di Sensi), per cui devono attendere il loro turno. Sono impazienti, però, questo sì, sempre più...

      Un abbraccio stretto

      Tua
      Marianna

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    2. Credo che ogni rito, ogni rituale imprigioni ed ingabbi, restando in tema con il titolo di questo tuo componimento.
      Non ho riti di pubblicazione. Non seguo regole in tal senso.

      Ma su questo lo sappiamo entrambe che le nostre idee divergono sin da quando ci conosciamo :P

      Ti abbraccio forte,
      Paola

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    3. Hehe... e tu da parte tua ti "ingabbi" in rituali e schemi metrici rigorosi e stretti, che solo il tuo grande talento ti permette di tramutare in esperssione ed emozione...
      Ognuno di noi ha il suo modo, e le sue personali gabbie, i suoi rituali scaramentici più o meno motivati, la sua personale ricerca della disciplina... Almeno se, come tu ed io abbiamo, possiede il senso del rispetto assoluto e totale sincerità nei confronti dell'Arte che, indegnamente (io più di te certo) ci sentiamo chiamate a servire...
      Tu ed io sappiamo bene che non v'è Arte senza Disciplina (anche a cui ribellarsi, se occorre).

      (Uh, sì! Le nostre idee divergono, a volte cozzano, a volte perfino battibecchiamo agrodolcemente, ma siamo inseparabili, e sempre ci ritroviamo)

      Tua
      Mariannina

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    4. Ahahahah vero!
      Touchée :D ahahhaah :D

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  2. Profondamente commossa e grata per questi mirabili versi e felice di averli ispirati...ti adoro con tutto il mio cuore...tua Laura

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    1. Sono io a ringraziare te, Stellina, questa è nata per te!

      Mari

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Sarei felice di sentire di voi, i vostri commenti, le vostre sensazioni, le vostre emozioni. Io vi risponderò, se posso, sempre. Sempre con amore.